“Quando venni ricoverata per la prima volta in manicomio ero poco più di una bambina, avevo sì due figlie e qualche esperienza alle spalle , ma il mio animo era rimasto semplice, pulito, sempre in attesa che qualche cosa di bello si configurasse al mio orizzonte…”
All’età di soli 16 anni iniziano a mostrarsi “le prime ombre della mente” nella vita di Alda Merini, dopo aver già esordito giovanissima come poetessa.
Qualche anno più tardi inizierà la sua “seconda” vita in un mondo parallelo… IL MANICOMIO.
Nel suo diario “L’altra verità” Alda Merini descrive ogni singolo momento della sua giornata, le sue emozioni, i pianti, le crisi, i maltrattamenti, le condizioni pessime, la pazzia, l’amicizia, la famiglia e anche l’amore…
Perché per Alda Merini il manicomio sarà un vortice di emozioni intense, così forti che nella maggior parte dei casi finiranno per annullarsi e lasciare solamente il vuoto…
leggere avendo la pelle d’oca,
una scrittura forte, che molti potrebbero definire volgare ma io preferisco definirla vera,
un carico di sentimenti che investe e rimarrà dentro chi legge,
uno degli esempi migliori in cui follia è sinonimo di genialità…
TITOLO: L’altra verità, diario di una diversa
AUTORE: Alda Merini
CASA EDITRICE: BUR rizzoli