Ciao a tutti ragazzi, oggi vi porto il seguito di Il mistero del London Eye, cioè Il mistero del Guggenheim, di Robin Stevens.
Ted Spark ha dodici anni e 281 giorni, sette amici e una cartelletta nella quale raccoglie e cataloga le sue bugie. Ted ama tutto ciò che procede per schemi, perché il suo cervello “gira con un sistema operativo diverso da quello delle altre persone” e gli permette di vedere nessi e creare connessioni che gli altri neppure si immaginano. Anche grazie a questo, il ragazzino ha potuto risolvere il mistero di come suo cugino Salim fosse scomparso, proprio sotto i suoi occhi, da una capsula del London Eye. Ora Ted e sua sorella Kat sono in viaggio di vacanza a New York con la mamma. In questa città hanno raggiunto il cugino Salim e zia Gloria, divenuta curatrice nel grande Guggenheim Museum. E qui, proprio nella Grande Mela, giusto una quindicina di giorni dopo il loro arrivo, un altro mistero si apre: dal Guggenheim viene rubato un prezioso dipinto, un Kandinskij di grande valore. Del furto viene accusata proprio la zia Gloria, perché è stata l’ultima a uscire dal museo quella mattina, perché la sua carta di credito e il suo PC sono stati usati per noleggiare un furgone sospetto, perché dinnanzi alla polizia piange a dirotto. Ted, Kat e Salim, però, sono certi della sua innocenza e si mobilitano per provarla, ma soprattutto per trovare il vero colpevole…