“Esiste tutto un mondo in quelle sessantaquattro case”
Ciao a tutti! E’ da un po’ che non ci sentiamo, ma sono tornato più forte che mai, e ho tanti libri da recensire. Il libro di cui andremo a parlare oggi è abbastanza vecchio, ma recentemente ne è stata tratta una miniserie per Netflix, di cui avrete senza dubbio sentito parlare. Sto parlando de La regina degli scacchi di Walter Tevis.
La storia parla di una ragazzina orfana, Elizabeth “Beth” Harmon, che si ritrova in un orfanotrofio dopo la morte della madre. Qui costringe il custode, il signor Shaibel, a insegnarle il gioco degli scacchi, dopo che l’ha visto giocare da solo nello scantinato. Il custode è subito molto stupito del potenziale della ragazza, che ha solo otto anni ma gioca già come una professionista. Pochi anni dopo Beth viene adottata da una coppia, quindi lascia l’orfanotrofio per trasferirsi nel Kentucky, dove però vivrà solo con la madre adottiva, dal momento che il marito le abbandona. Beth scopre dell’esistenza dei tornei di scacchi e inizia a partecipare, vincendo sempre: qui inizia la sua carriera scacchistica che la porta in molte città del mondo, fino ad arrivare in Russia, dove si tiene il più grande torneo di scacchi.
Io ho visto prima la miniserie, e me ne sono innamorato follemente, al punto che ho iniziato anche io a giocare a scacchi, e poi ho voluto leggere anche il libro. Non sono l’unico che ha iniziato a giocare dopo aver visto la miniserie, infatti si parla di un fenomeno mondiale che ha avvicinato moltissime persone al fantastico mondo degli scacchi. Al contrario di quanto sembra la storia non è interamente incentrata su questi, che però assumono un ruolo fondamentale nella vita della protagonista, ma seguiamo anche lo sviluppo fisico e psicologico di Beth, e inoltre vengono affrontati temi importanti come la dipendenza, nel suo caso dall’alcol e da delle pillole verdi tranquillanti che le davano all’orfanotrofio e che lei riesce a reperire anche fuori da questo. Secondo me potete vedere la miniserie anche senza sapere nulla di scacchi, perché non vengono affrontati argomenti tecnici, ma per leggere il libro credo che sia necessario sapere almeno le regole, dal momento che le partite vengono analizzate in modo approfondito. Quindi io vi consiglio sia la miniserie sia il libro, che sono entrambi stupendi, e noi ci vediamo alla prossima recensione. Ciao!