EHI!!!:) Immagino sappiate che mercoledì 17 alcuni di noi bibliobloggers hanno incontrato la scrittrice Miriam Dubini, insieme alle classi 1^E e 1^D e alle prof. Bernabei e Polenghi! Per chi non lo sapeva……. beh, ora lo sa. Abbiamo parlato per un paio d’ore, lei ci ha presentato i suoi libri (la serie “Aria”) e giocando abbiamo inventato insieme una storia. Alla fine noi ne abbiamo approfittato e le abbiamo fatto qualche domanda:
Bucsity: Allora… da quanti anni è che scrivi?
Miriam: Diciamo da sempre. E’ diventato un mestiere quando hanno pubblicato il mio primo libro, quando avevo 30 anni.
B: Ma questa tua passione, dello scrivere, com’è nata?
M: E’ solo mia come passione, nessuno nella mia famiglia scrive. Però fin da quando ero piccola i miei genitori mi raccontavano molte storie e poi anche il mio professore di Latino al liceo mi raccontava i miti, greci e non; tutto questo mi stimolava molto.
B:Il libro, tra quelli che hai scritto, che ti è piaciuto di più?
M: Aria, senza dubbio!
B: Sappiamo che hai lavorato per il cinema…
M: Sì, ho scritto qualche sceneggiatura per film per ragazzi, ma purtroppo non sono mai state realizzate.
B: E per la Disney?
M: Pure, ho scritto delle storie sia per Topolino che per Paperino!
B: Lavori anche per Art Attack?!
M: Sì, pure per loro.
B: E che cosa fai?
M: Rivista, non programma televisivo. Di solito invento giochi e li preparo, che poi verranno fotografati in un set apposito.
B: Leggevi quando eri ragazza?
M: Prima dei 14 anni leggevo fiabe, libri per bambini… Poi ho letto Siddharta: finito quello mi sono letta TUTTE le altre opere di Herman Hesse! Intorno ai 20 anni ho iniziato a leggere, invece, gli autori americani contemporanei.
B: Generi particolari?
M: A dir la verità, leggo molto meno da quando faccio la scrittrice. Dopo molte ore al computer, ne ho abbastanza di parole davanti agli occhi.
B: E’ molto difficile?
M: No, più faticoso che difficile, direi.
B: Riguardo al tuo stile di scrittura invece?
M: All’inizio, quando scrivevo per bambini, dovevo stare attenta al linguaggio alla forma… quindi avevo un altro stile rispetto ad adesso, che scrivo per più grandi. Se mi viene in mente un termine, o un’espressione che voglio usare, non ci penso e la scrivo subito. Però ci metto sempre un po’ di mistero nei miei libri, quello sempre ci dev’essere a parer mio.
B: E le immagini, invece?
M: A quelle ci pensano gli illustratori. Però me le fanno sempre vedere, chiedono il mio parere e io gli do’ la mia opinione: se c’è qualcosa da cambiare secondo me glielo dico e loro mi assecondano, per esempio.
B: Quanto ci metti in media per scrivere un libro?
M: Dipende dal libro che sto scrivendo. Per “Aria”, per esempio, ci ho messo solo due mesi.
B: Il libro che preferisci in assoluto?
M: Ah! Questa è difficile come domanda! Però direi “Il barone rampante” di Calvino.
B: Ultima domanda promesso…
M: Sì?
B: Ci faresti un’autografo?
Ci ha accontentati;) eccolo —>
Ciaoooo:)