Dato che in questo periodo è avvenuto un altro femminicidio ci tenevo a parlarvi di questo libro: MIA.
È una storia scritta da Antonio Ferrara che racconta un amore troppo tossico, cioè un amore che non permette alcuna forma di libertà verso la ragazza.
In questa storia la protagonista è Stella, una ragazza socievole e simpatica, che ama molto leggere, scrivere e stare con le sue amiche. All’inizio del racconto Stella incontra Cesare e poco dopo si fidanzano . Lui, però, vuole che lei stia solo con lui, vuole che faccia tutto quello che le dice, vuole che non lo contraddica mai, vuole sapere sempre dove va, con chi e cosa dice agli altri. Al loro primo litigio Cesare non la vuole sentire, così le tira uno schiaffo, però… lui dice di amarla. Al secondo le dá uno spintone, ma come sempre lui dice che l’ama con tutto se stesso. Al terzo le rivolge delle parole molto pesanti e alla fine… la uccide. Lo fa semplicemente perché lei non lo amava più e voleva lasciarlo ma lui no, lui la voleva ancora tutta per sé.
Secondo voi questo è amore? Amare una persona significa privarla di alcune libertà che ha? Amare significa trattare male una persona? Amare significa dirle cose inopportune? Amare significa “smontare” una persona?
Per quanto mi riguarda la risposta a tutte le domande è NO. Per me amare significa avere rispetto e fiducia verso l’altra persona. Significa accettarla per quello che è e non farla sentire sbagliata o fuori luogo.
Io consiglio questo libro perché fa capire, con un linguaggio semplice ma forte, com’è vivere realmente un amore tossico.