BUCSITY: SEGNALI DI LETTURA NEL WEB
Ciao ragazzi, che ne dite di parlare un po’ di lettura ?! Nella nostra scuola ci sono alcuni bibliobloggers (altri non sono che gli alunni della 2D e 2E coordinati dalla professoressa Elena Bernabei) che per rendere l’argomento più stimolante vi invitano a visitare il loro blog BUCSITY, costruito per gli appassionati di lettura, in cui si possono trovare consigli sui libri, recensioni, commenti, foto … Il blog è un sito internet che permette la comunicazione tra chi scrive e chi legge, dove in genere si può esprimere la propria opinione, si possono scrivere pensieri, emozioni, è quindi una specie di diario personale. Il nome Bucsity è il risultato dell’italianizzazione di bookcity, città di libri: sarebbe bello che le nostre città fossero ricoperte di libri, come quando si vede un tramonto e sembra di essere in un quadro, o meglio… in un libro! Si sono poi aggiunti anche alcuni ragazzi della scuola media di Quinto Stampi che hanno scelto per loro un altro nome, i Mangialibri, e così si è formata la redazione virtuale su due scuole. Il blog è nato l’anno scorso, sta crescendo piano piano, ma ha bisogno di tanti lettori-scrittori per poter diventare grande. Allora forza, veniteci a trovare su www.bucsity.wordpress.com
Così Francesca, 2° D, 13 anni, scuola secondaria di primo grado Luini-Falcone di Rozzano (Milano), sul numero di aprile della fanzine della scuola lanciava, dalla propria tastiera e nelle vesti di giovanissima biblioblogger, a qualche centinaio di studenti un report sintetico ma efficace su uno strano oggetto virtuale chiamato bucsity.
Per comprendere come tutto ha avuto inizio è bene però tornare indietro di al 2010 quando, come spesso capita in scenari attraversati da mutamenti, forse epocali, ma sicuramente significativi, nasceva assai casualmente bucsity, un blog dedicato a nativi digitali, libri, letture e web 2.0.
E’ infatti nell’autunno 2010, sulla scorta di buoni propositi per buone pratiche rivolte a potenziali lettori under 15, che si delineò l’idea di costituire gruppi di lettura per giovani lettori, sulla falsariga di quello già attivo per gli adulti e in collaborazione con le scuole del territorio
Ma già in sede di programmazione ad una più attenta analisi affiorò qualche dubbio sull’efficacia di uno strumento come il “gruppo di lettura” che se strutturato in modo tradizionale rischiava di risultare poco efficace, con un gusto amarognolo di didattica imposizione adulta e soprattutto molto lontano dalle opzioni di condivisione tipiche dei nativi digitali.
Casualmente (o forse no) insieme ad una serie di corsi e incontri sui possibili sviluppi di biblioteche 2.0 apparve sulla strade programmatiche della biblioteca dei ragazzi di Rozzano l’oggetto (virtuale) adatto allo scopo: il blog.
Grazie alla gratuità delle piattaforma d’appoggio, la maneggevolezza, la possibilità di implementazione a costo zero e senza grandi competenze informatiche, con un blog si poteva puntare alla gestione autonoma e diretta da parte dei ragazzi non solo nella scelta delle letture ma anche nella gestione tecnica, con interventi e mediazioni degli adulti strutturalmente ridotti al minimo.
Una volta proposta l’idea a ragazzi e insegnanti e misurato l’entusiasmo si è proceduto nell’ordine: ad effettuare un minicorso su blog e web 2.0 (non solo per prepararli tecnicamente ma anche per far prendere loro coscienza di quello che stavano creando), alla scelta del nome, a fornire una adeguata veste grafica e infine a pubblicare il blog rozzanese nel web, grazie alla piattaforma gratuita di blogging WordPress.
Con piccoli workshop e periodici brainstorming il blog è stato messo a regime, corredato di spazio fotografico (Flickr) di scaffali virtuali (Anobii) e di repository per presentazioni, documenti word e pdf (Slideshare.net) e, una volta entrato a regime nel web, gestito in modalità condivisa da tre piccole redazioni di bibliobloggers di età compresa tra 11 e 13 anni della scuole secondarie di primo grado Luini-Falcone e Istituto Comprensivo Monte Amiatadi Rozzano.
Bucsity è diventato così il luogo dove leggere e postare recensioni e storie, raccontare eventi dedicati alla lettura, ma anche occasione per belle chiacchierate volte ad individuare libri adeguati e divertenti o proporre cose per tendenza poco appetibili al popolo over 10, come ad esempio il libro illustrato (negli annali rimarranno i meravigliati ma positivi commenti su La straordinaria invenzione di Hugo Cabret di Selznick o L’autobus di Rosa di Silei).
E la cosa divertente è che non ci sono adulti a controllare: infatti i bibliobloggers scelgono i libri e postano le recensioni in totale autonomia, avendo ciascuno le chiavi di accesso al blog e presentandosi con dei nickname che escludono problemi di privacy. Agli adulti non è consentito neanche correggere i testi: al massimo possono moderare i commenti che arrivano dal web.
E questo è il valore aggiunto di bucsity: ogni ragazzo o ragazza che decide di vestire i panni del blogger, dopo aver fatto, come si diceva, un minicorso e ricevuto le credenziali per accedere come amministratore al sito, è totalmente responsabile di quello che fa e scrive. E in questi anni nessuno si è mai permesso di essere off-topic o di dare la passwod ad altri che non fossero quelli della community di bucsity.
Insomma che si tratti di postare commenti o notizie librarie, realizzare incontri con autrici (Monica Marelli, Caterina Giorgetti, Antonio Ferrara, Miriam Dubini ecc), presentare il blog in un convegno accanto ad autorevoli e adulti relatori (Digital Readers), intervistare coetanei di altri paesi con esperienze particolarmente significative (i ragazzi di Berlino-Spandau che compongono la giuria del premio nazionale tedesco di letteratura per ragazzi) oppure aiutare autori a rendere avvincenti le loro storie ( Salis di Daniela Morelli, Paolo D’Altan e laura Rota) per i nostri giovani bloggers sembra non ci siano più limiti o confini che possano fermarne l’azione, dopo aver sorprendentemente acquisito le competenze per maneggiare gli strumenti propri del bibliotecario ed averle sapientemente miscelate con la freschezza tecnologica propria dei nativi digitali.
Bucsity infatti nel corso della sua breve vita, dalla iniziale forma di strumento 2.0 ha mutato struttura e dimensioni per diventare un progetto-contenitore per attività (tutte rigorosamente partecipate dagli attori protagonisti) di promozione di letture e libri in un contesto di biblioteca ibrida, fino a fungere da trampolino di lancio per le future politiche biblioteconomiche rivolte ai giovani adulti.
Ora la redazione si ritrova una volta ogni 30-40 giorni, e in quelle occasioni, si chiacchiera, si presentano libri, si parla di cinema, musica e videogiochi, si conoscono i nuovi bloggers, si mettono a punto strategie per comunicare meglio i libri e le lettura e da un po’ di tempo a questa parte si comincia anche a pensare a come aprire il blog anche ai ragazzi più grandi.
Ecco questo è bucsity! E il nostro blog, in tempi di rapida diffusione delle tecnologie digitali, è diventato, per dirla con Rodari, un sasso lanciato in uno (biblio)stagno che ha avuto l’effetto di suscitare onde concentriche digitali ma anche analogiche che allargandosi hanno coinvolto nel loro moto con effetti diversi altri oggetti che loro malgrado sono richiamati in vita, obbligati a reagire, a entrare in rapporto tra loro.
Ma questa è un’altra storia e la si dovrà raccontare un’altra volta…
Giuseppe il Topobibliotecario